venerdì 8 giugno 2007

Quando il blogger non va in vacanza  

Anche se le mie ferie sono ancora purtroppo lontane (le due ultime di agosto) ho già deciso di lasciare a casa il portatile. Questo significa che per due settimane non posterò. Non solo: niente lettura dei blog altrui, niente posta elettronica (speriamo non si intasi la casella), niente navigazione in internet, niente di niente. (Caso mai dovesse proprio venirmi l’ispirazione per un post vorrà dire che butterò giù gli appunti in un notes). Spero che due settimane bastino per disintossicarmi. Dal web e dai blog, mio e degli altri.
Da quando ho inaugurato questo blog a fine novembre (quindi poco più di sei mesi fa) le ore del mio tempo libero che passo in internet sono aumentate in maniera esponenziale. Postare, indicizzare, organizzare il layout, tenere d’occhio la blogosfera (impresa immane !), navigare per i siti collegati e non (uno tira l’altro come le ciliegie) eccetera, eccetera, sono diventati un moloch. Che si è divorato letture (sigh), cinema, sport e altri interessi, tutti ridotti al lumicino. D’altra parte, con un lavoro a tempo pieno, qualche collaborazione occasionale, e una creatura di due anni e mezzo che reclama una mamma che vede già piuttosto poco, di tempo libero restano scampoli.
Ma il blog (e il web) è una droga: cominci con dosi limitate e ti prende sempre di più, e non puoi farne a meno, non vuoi farne a meno. Voglio essere chiara: bloggare è stupendo, vivere il web è entusiasmante (sennò perché lo farei), internet ti dà tantissimo.
Ma la realtà virtuale (ma sarà giusto chiamarla così), si sta mangiando la mia vita !!!
Mi ci ha fatto riflettere un post di Gianluca Diegoli, La parte abitata della spiaggia, in cui l’autore spiega che vorrebbe incontrare sulle spiaggia altre persone che condividono la sua passione per i blog, mentre questo non succede: la maggior parte delle persone non sanno neanche che cosa sia un blog !!! E stanno benissimo così. E mentre sono convinta che si stiano perdendo tanto (la possibilità di incontrare e scambiare opinioni con chi condivide interessi uguali o simili ai nostri è impagabile, perché spesso si vive lontanissimi gli uni dagli altri e non ci si sarebbe mai incontrati di persona) ultimamente mi scopro spesso a pensare che chi nel web non bazzica (consultazione degli orari dei treni e delle previsioni del tempo escluse) ha più tempo da dedicare alle attività della vita in carne e ossa. E mentre sospetto che il mio problema possa essere la mancanza di tempo (cronica, ultimamente) e non il web (che ha arricchito non poco la mia vita), mi sarebbe piaciuto che dal post di Gianluca Diegoli si sviluppasse un bel dibattito (invece è stato preso d’assalto dagli spammer) e sapere che cosa ne pensano gli altri. Magari ho solo bisogno di una bella vacanza (dal lavoro, non dal blog).

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Paradossalmente è la vita in carne ed ossa che non mi lascia il tempo per il blog...

Ok, ho risposto al tuo commento su Anobii...

Anonimo ha detto...

Quello che dici è ampiamente spiegato e documentato nell'ormai vecchio fenomeno dell'addiction ad internet ...

... si può dare un occhiata agli ottimi scritti di Cantelmi e dei suoi partner sull'argomento: l'addiction da Rete oggi è + grave di quella dal fumo ...

:-)